Emirati Arabi - SHEIKH ZAIED TOUR
Il self-drive negli Emirati Arabi è davvero emozionante e sorprendentemente facile, grazie alla ottima rete stradale. il denominatore comune è scoprire il fascino di questo paese in assoluta libertà e sicurezza.


Highlights del Viaggio
Durata del Viaggio:
10 Giorni/9 Notti
Partenza/Arrivo:
Da/A Dubai
Tappe del Viaggio:
Dubai, Ras al Khaiamah, Al Aqah, Al Ain, Abu Dhabi, Dubai

DUBAI
Per descrivere Dubai è sufficiente un aggettivo: esagerata. Tutto, in questa gemma del deserto affacciata sul Golfo Persico è oltremisura, eccessivo, mai visto. Dai grattacieli alti 800 metri, ai centri commerciali con più di 600 negozi, dagli hotel a 7 stelle alle piste artificiali dove sciare anche con 40 gradi, praticamente nulla fa eccezione. E il fatto che questa metropoli sia stata scelta come sede dell’Expo 2020 – in programma tra ottobre 2020 e aprile 2021 – non ha fatto altro che amplificare la tendenza.
E pensare che Dubai, fino a pochi anni fa, era una semplice cittadina di mare del Medio Oriente, nota solo a qualche imprenditore straniero che vi si recava per lavoro. Dopo aver capito che non poteva puntare sul petrolio (il 92% dell’oro nero degli Emirati appartiene alla vicina Abu Dhabi) vent’anni fa Dubai ha scelto di investire nel turismo e nel commercio, trasformandosi in poco tempo nella seconda città più ricca e moderna di tutto il Paese, una sorta di Disneyland del Medio Oriente.
Vero tempio del lusso e dell’abbondanza (anche se non è rimasta immune alla crisi economica del 2009) Dubai è un paradiso per gli amanti dello shopping (la moneta locale è il dhiram), tanto da aver creato un festival internazionale lungo un mese dedicato esclusivamente agli acquisti (conveniente comprare oro e prodotti di elettronica, con prezzi decisamente più bassi rispetto all’Italia). Sotto la superficie dorata, però, esiste un’altra Dubai, più tradizionalista, semplice e intrigante. È la Dubai islamica, quella delle sontuose ma riservate moschee, del dishdasha (l’abito lungo tradizionale maschile) indossato da quasi tutti gli abitanti, dei souq delle spezie e dell’antico quartiere di Bastakiah. Una città dove i dj nei locali si fermano poco prima di sentire il canto del muezzin che richiama i fedeli alla preghiera, dove è vietato baciarsi in pubblico e mangiare per le strade (turisti compresi) durante il mese del Ramadan. Un luogo avveniristico, ma allo stesso tempo rigorosamente fedele al passato: ma forse, in mezzo a tutto, sono proprio le contraddizioni a rendere Dubai così affascinante.
RAS AL KHAIMAH
Ras Al Khaimah è l’emirato che sta registrando la più rapida crescita di tutta la regione. Si trova negli Emirati Arabi Uniti ed è noto per i suoi paesaggi unici che comprendono 64 chilometri di spiagge, montagne e deserti e che danno la possibilità di vivere emozionanti ed avventurose attività sportive. L’emirato di Ras Al Khaimah vanta una ricca cultura e una lunga storia che risale a 7.000 anni fa. Vi sono siti archeologici che risalgono al III secolo a.C. e panorami naturali mozzafiato, spiagge di sabbia dorata, suggestive dune e una cintura verde fatta di palme da datteri fino a Jebel Jais, la montagna più alta degli Emirati Arabi Uniti.

ABU DHABI
Poco meno famosa (per ora) della vicina Dubai, Abu Dhabi è in realtà la capitale degli Emirati Arabi, sede del presidente e quartier generale di ambasciate, società petrolifere e aziende internazionali. È una delle nazioni più giovani al mondo, nata però da un passato antichissimo. Meno di un secolo fa era una stazione di pesca e raccolta di perle, punteggiata di ripari di fortuna realizzati con le palme. Oggi è una città lussureggiante con grattacieli di vetro da Guinnes dei Primati, grandi viali alberati e lunghissime spiagge pubbliche. Qui meravigliarsi è talmente frequente che quasi diventa un’abitudine. Tutto è fuori misura: c’è la torre più storta del mondo, il tappeto fatto a mano più grande del mondo, il parco di divertimenti più esteso del mondo. Qui si vedono sfrecciare Ferrari, Lamborghini e Rolls Royce con la frequenza con cui si incontrano le utilitarie nelle nostre città e si capita in hotel che valgono 3 miliardi di dollari (l’Emirates Palace ha una cupola dorata più grande di quella della Cattedrale di St.Paul a Londra). Ma Abu Dhabi è anche la città della moschea Sheikh Zayed Bin Sultan Al Nahyan, che racchiude il forte attaccamento dei suoi abitanti all’Islam. Qui la fede islamica caratterizza ancora ogni aspetto della società: dall’abbigliamento locale al modo in cui vengono condotti gli affari e l’economia. Un esempio? Gli uomini indossano quasi tutti il kandura (un abito tradizionale bianco lungo fino alle caviglie) mentre le donne portano una veste nera chiamata abaya. E qualcuna anche il burqa. Ma è proprio su questa apparente contraddizione che Abu Dhabi fonda la sua unicità, lasciando al turista la piacevole sensazione di sentirsi trasportato avanti e indietro nel tempo.